mercoledì 13 luglio 2011

Alemanno prende esempio da Andrenacci

PORTO SANT'ELPIDIO - Dopo le passeggiate del sindaco Andrenacci ora è sceso in strada anche il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno, che lo scorso lunedì in sella alla sua moto ha percorso le strade della capitale interessate dalla prostituzione. “Alemanno ha voluto seguire il mio esempio - ha spiegato il sindaco Mario Andrenacci -  scendendo in strada in prima persona. Segno evidente che condivide la nostra scelta di scoraggiare il fenomeno anche attraverso la presenza attiva di cittadini e amministratori nei luoghi notoriamente frequentati dalle prostitute. In questi giorni, oltre ad un nutrito gruppo di cittadini, si è anche intensificata la presenza delle forze dell’ordine ed i risultati sono stati piuttosto soddisfacenti visto che, in parte, la presenza delle prostituite si è ridimensionata. Entro questa settimana inoltre sarà pronta una nuova ordinanza, molto più severa della precedente, che prevede conseguenze penali per i trasgressori. Come sostenuto anche da Alemanno, la semplice multa a prostitute e clienti non basta ma è necessario mettere in condizione le forze dell’ordine di denunciare chi si prostituisce in strada.
La prostituzione infatti è una vera e propria piaga sociale, che ha come oggetto lo sfruttamento di esseri umani, la commercializzazione del corpo umano e, come tale, deve essere debellata. Un fenomeno che riguarda tutte le città, grandi e piccole, italiane e straniere e che vede coinvolte ragazze giovanissime, spesso minorenni. Nel corso di questi anni la nostra amministrazione comunale ha svolto un’azione mirata a contrastare la prostituzione, tutelare la viabilità e la sicurezza urbana, con l’obiettivo di ridurre i rischi legati alla guida pericolosa, garantire la quiete e il decoro di chi abita nelle zone interessate dal fenomeno. Una azione,  quella svolta fino ad ora dalle forze dell’ordine, dalle telecamere e dalla Zona a Traffico Limitato, che è andata di pari passo con l’aiuto prestato da “On the  Road”. Una associazione con la quale collaboriamo da anni, che favorisce il reinserimento sociale delle donne che si ribellano al racket, delle minorenni, di chi l’aiuto lo chiede e lo accetta. Senza ombra di dubbio tutti questi strumenti, uniti alla presenza attiva sul territorio dei cittadini, si sono rivelati importanti perché ci hanno permesso di combattere il fenomeno su più fronti. A lungo termine però credo sia auspicabile giungere a una pronuncia normativa da parte del Parlamento. In mancanza di una norma nazionale le armi attualmente in nostro possesso per combattere la prostituzione in strada e nei luoghi pubblici, che attualmente non è considerata reato, perderanno infatti la loro efficacia a scapito dell’intera comunità”.  

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