mercoledì 20 aprile 2011

Vacanze di Pasqua in agriturismo

ASCOLI PICENOPer il week-end di Pasqua saranno numerosi coloro che decideranno di optare per qualche vacanza breve e trascorrere due o tre giorni negli agriturismi del Piceno. La cucina tradizionale, le bellezze della campagna, della riviera e dell'arte sono pronti ad accogliere i vacanzieri. Optare per località vicine è una scelta dettata non solo dalla crisi economica ma soprattutto dal black-out delle vacanze in Nord Africa. Le rivolte in Egitto e in Tunisia, per esempio, hanno fatto crollare le prenotazioni nel Mar Rosso e sulle coste sud del Mediterraneo (-35%). Al momento, infatti, sono già più di 600 mila le famiglie che hanno prenotato una vacanza in campagna, con un giro d’affari stimato che supera abbondantemente i 150 milioni di euro. E’ quanto emerge da un’indagine condotta presso le aziende agrituristiche di Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori.
I menù delle aziende agrituristiche nel periodo pasquale -informa la Cia provinciale di Ascoli Piceno - rispettano sempre l’antica ritualità e le usanze enogastronomiche del periodo: ci sono le uova simbolo di rinascita, l’agnello legato alla tradizione cristiana, la colomba simbolo di pace e le torte rustiche con salame e formaggio. E poi ci sono i dolci a base di grano simbolo di resurrezione tra i quali le frittelle e le zucche con i germogli. La Cia di Ascoli Piceno sottolinea che tra i prodotti tipici del nostro territorio i più gettonati sono i formaggi tra cui il pecorino ascolano, il miele di Acacia ed i Mille Fiori, le pesche sciroppate della Valdaso, l’olio extra vergine di oliva, il vino bianco come il Falerio, il vino cotto e le carni d’agnello. Prodotti che rimandano ai colori e profumi della stagione primaverile, in tutta la loro elevata freschezza. Una Pasqua dove la tradizione torna a trionfare nelle tavole degli italiani, sempre più attenti ad una sana alimentazione senza per questo rinunciare al piacere della buona cucina.
Dopo la flessione delle presenze nel 2010 (-8%), infatti, le aziende agrituristiche italiane segnano una consistente ripresa nelle prenotazioni per le prossime festività, compresa tra il 7 e il 9 %  annuo. Una crescita che si riscontra in tutte le regioni, complici anche i prezzi particolarmente favorevoli che non hanno subito aumenti rispetto a quelli dell’anno precedente.
La vacanza in agriturismo, pertanto, non è solo enogastronomia: è anche relax e ricerca di benessere nelle molte aziende che si sono attrezzate per offrire agli ospiti la possibilità di ritemprarsi dallo stress quotidiano. Ad esempio riconoscere e utilizzare le erbe aromatiche e spontanee per cucinare pietanze più profumate, preparare impacchi cosmetici per la cura del corpo, fare birdwatching, passeggiate guidate a cavallo o in bicicletta.
In Italia -ricorda Turismo Verde-Cia- le aziende agrituristiche sono 18.480, di cui 15.334 con alloggio (per un totale di 190 mila posti letto) e 8.928 con ristorazione (per 337.385 coperti complessivi). Di tutti questi, 3.140 fanno escursionismo, 1.615 equitazione, 2.398 mountain bike e 1.407 con corsi, soprattutto di cucina.


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