martedì 26 aprile 2011

Partecipazione e commozione per la Festa di Liberazione alla Stele di Cascinare

SANT'ELPIDIO A MARE - 20 giugno 1944. Cascinare. I tedeschi, da Civitanova Marche dove si trovano, vengono a sapere che nelle campagne di Sant’Elpidio a Mare, si aggirano partigiani. Arrivano alla periferia della città calzaturiera e freddano in modo barbaro e vigliacco due ventenni: l’elpidiense Vincenzo Borraccetti ed il civitanovese Silvano Mecozzi. I due giovani, insieme a tutti coloro che 66 anni fa morirono in Italia per la pace e la libertà, sono stati ricordati nel corso di una toccante cerimonia per la Festa di Liberazione che a Sant’Elpidio a Mare si è tenuta a Cascinare, davanti alla stele funeraria eretta in memoria dei due martiri. Dopo la benedizione al monumento impartita dal parroco Don Genesio Cardelli, ad aprire la commemorazione per il 25 aprile, a cui hanno partecipato autorità civili, militari, religiose e associazioni cittadine, è stato il sindaco Alessandro Mezzanotte che “con riconoscenza” ha salutato e ringraziato per la presenza e la testimonianza Enzo Borraccetti e Natalino Mecozzi, fratelli dei ventenni fucilati a Cascinare nel 1944. Il sindaco ha ricordato che “il percorso che condusse l’Italia dal crollo dell’8 settembre 1943 all’insurrezione del 25 aprile 1945 è stato complesso ed articolato. Riconoscere questa complessità, dare il giusto posto alle diverse tappe e alle molteplici componenti del processo che vide il popolo italiano protagonista del proprio riscatto, non significa rimuovere le distinzioni fra le parti in lotta, né azzerare il passato e cancellare i torti e le ragioni dalla nostra coscienza collettiva. Significa essere davvero eredi di quegli uomini e quelle donne che lottarono e morirono per la nostra libertà: sui monti o nei campi di concentramento, in uniforme o nelle carceri, nascondendo profughi e ebrei o sfamando sfollati, morendo per fame o sotto tortura”.
Alla manifestazione ha partecipato anche l’assessore provinciale Renato Vallesi in rappresentanza della Provincia di Fermo che ha sottolineato “l’importanza di ricordare questi tragici fatti perché non accadano più, perché senza memoria del passato non c’è futuro. L’Ente Provinciale è vicino a tutto il territorio per contribuire a creare sempre sviluppo e benessere”. Ad aprire il corteo che dalla piazza si è diretto verso la stele e ad intonare l’inno di Mameli il Corpo Bandistico “Città di Sant’Elpidio a Mare”.


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