lunedì 4 aprile 2011

Riordino dei consorzi di bonifica

ANCONA - Unificare i due consorzi di bonifica presenti nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Ancona (Tronto-Tenna-Aso e Musone) per favorire una migliore gestione idraulica del territorio e conseguire risparmi di spesa. Una razionalizzazione che intende fare chiarezza anche nella distribuzione delle competenze, in modo da assicurare una corretta manutenzione dei corsi d’acqua, compresi i minori. Il nuovo consorzio si affiancherà a quello del Foglia (in provincia di Pesaro e Urbino), riducendo a due gli attuali tre consorzi esistenti nelle Marche.Sono gli obiettivi della proposta di legge che la giunta regionale ha trasmesso all’assemblea legislativa, su proposta del vice presidente Paolo Petrini.
“La proposta affronta e sviluppa il riordino dell’attività di bonifica nelle Marche – evidenzia Petrini – a oltre dieci anni dalla legge regionale 30/1997 che, con analoghe finalità aveva tentato di riformare la legge regionale 13/1985, sopprimendo i consorzi di bonifica del territorio, incorrendo però nella declaratoria di incostituzionalità. La nuova proposta recepisce le intervenute disposizioni in materia ambientale e di difesa del suolo, a partite dalla legge 31/2006, consentendo di avere un testo unico della normativa in materia di bonifica, irrigazione, difesa del suolo e abrogando la normativa regionale precedente”.
L’importanza del provvedimento, secondo Petrini, va oltre la semplice riorganizzazione amministrativa: “Come evidenziato dalla recente alluvione, è fondamentale garantire la corretta regimazione idraulica non solo dei grandi corsi d’acqua, ma anche del reticolo fluviale minore, in grado di contenere le esondazioni, se correttamente sottoposto alla manutenzione ordinaria e straordinaria. La proposta di legge, inoltre, porta chiarezza nelle competenze e nella gestione delle risorse disponibili, responsabilizzando ciascun ente territoriale all’effettuazione degli interventi di propria competenza”.
La proposta di legge della giunta regionale, oltre a prevedere la fusione dei due consorzi di bonifica nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Ancona, disciplina le funzioni dei consorzi riordinati. Conferma quelle delegate agli altri soggetti gestori della bonifica (Province e Comuni), ma propone un quadro generale di riferimento che assegna ai consorzi la partecipazione alle attività di parte privatistica, compresa la manutenzione e la vigilanza.
Il testo inviato all’assemblea legislativa prevede, poi, la riduzione dei componenti del consiglio, assicurando – ribadisce Petrini – “un giusto equilibrio tra efficienza di gestione e rappresentatività delle realtà locali, oltre la diminuzione dei costi di rappresentanza”. È prevista la figura di un commissario straordinario per indire le elezioni dei nuovi organi e garantire l’immediata operatività del nuovo consorzio.

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